mercoledì 6 gennaio 2016

Assemblea nazionale di Indipendenza, 6 settembre.

Ho trovato oggi questo filmato su youtube e lo condivido.
Vi si trovano le relazioni introduttive dell'assemblea nazionale di Indipendenza del 6 settembre.
Intervengono Francesco Labonia, Dario Romeo e Alberto Leoncini
Io, per i miei 4 lettori, sono un militante di P101 ( già Coordinamento Nazionale della Sinistra contro l'Euro e Ora Costituente ), ma con spirito assolutamente non competitivo e nella convinzione che questa battaglia di lungo corso vedrà comporsi le proprie necessarie alleanze sul campo e nelle iniziative concrete, condivido quei punti di vista riguardanti la SINISTRA sovranista che paiono ai miei occhi seri e politicamente maturi.
Da questo punto di vista Indipendenza, anche in ragione della propria pluridecennale attività editoriale, può ben essere considerata un faro di buon senso e lucidità.

Il concetto di "sovranità non qualunque" è, in fin dei conti, sovrapponibile alla tanto vituperata ( da certi guru da blog ) posizione de "l'uscita dall'UE e dall'Euro, si, ma da sinistra" a sostegno della quale milito con convinzione.

A mio modo di vedere la forza della impostazione che Indipendenza riesce ad esprimere è il saper esprimere una visione complessiva di società, la grande narrazione di un'altra idea di rapporti sociali ( ed istituzionali, e di produzione, ed internazionali ).
Certo questo deve essere l'effetto sedimentato di una attività di approfondimento e di elaborazione che può essere detta di lunghissimo corso.

Evidentemente questo approccio di "narrazione ampia" comporta il..."non essere potabili per chiunque".
Si tratta certamente della strada difficile, quella che anche muovendosi bene non permette la prospettiva di una rapidissima crescita del movimento.
Credo però, purtroppo, che tale tipo di approccio lungo e difficile abbia le proprie buone ragioni di fondatezza: darsi un taglio troppo potabile per chiunque non metterebbe nella condizione di poter contestare, come è invece necessario, tutta una serie di false narrazioni ( l'abnorme ed irrealistico peso che i media danno all'immigrazione nell'economia complessiva della crisi, a tutto vantaggio della destra e della propaganda xenofoba da una parte e di chi, a sinistra, non avendo nulla da ridire ormai sul capitalismo, si accontenta specularmente alla destra di tirar su 4 residuali vuoti da 3,5% su un vuoto antileghismo che proattivamente non contiene più nulla ), ma comporterebbe piuttosto il dover scendere a compromessi con queste false narrazioni per intercettare un senso comune che invece, se si mira ad un vero cambiamento, va in buona parte ricostruito e reindirizzato.
C'è poi anche da dire che sono convinto che senza la capacità di mettere sul tavolo una grande narrazione che parli di una idea di società completamente diversa, la gente non si mobiliterà né presto né tardi per conseguire risultati attraverso movimenti dagli scopi estremamente ristretti e settoriali ( uscire dall'euro e basta. Per far cosa non si sa ).
Il motivo per cui ciò non avverrà è che per la mobilitazione politica occorra una profonda motivazione che affondi le proprie radici in ogni ambito del vivere sociale, che faccia maturare nelle persone una invincibile ed indomabile aspirazione a voler cambiare TUTTO, mettendo in discussione anche sé stessi.
Per cambiare "solo qualcosa" nella presunzione che ciò basti a realizzare il paese del bengodi c'è sempre stata e ci sarà qualche falsa proposta nel mondo della politica politicante già istituzionalizzata; e fatalmente queste proposte molto poco faticose si orienteranno infine verso il non cambiare nulla.
Il coraggio di partire in pochi pur di essere buoni - che non necessariamente vuol dire più colti ma certamente più irriducibilmente determinati, anche se la serietà di analisi è uno sforzo da non abbandonare mai - è quindi la strada difficile ma sono convinto che sia l'unica seria.

Si tratta di una sfida improba, nella cui ottica mi sento però compagno di strada.

Con i miei migliori auguri di buon lavoro e di buona fortuna ai compagni e alle compagne di Indipendenza, condivido questo loro filmato.

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