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Centralismo democratico
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Centralismo democratico è il nome dato ai principi di organizzazione interna usati dai partiti politici leninisti,
e il termine è qualche volta usato come un sinonimo per qualsiasi
politica leninista all'interno di un partito. L'aspetto democratico di
questo metodo organizzativo consiste nella libertà dei membri del
partito di discutere e dibattere su politica e direzione, ma una volta
che la decisione del partito è scelta dal voto della maggioranza, tutti i
membri si impegnano a sostenere quella decisione. Quest'ultimo aspetto
rappresenta il centralismo. Come lo descriveva Lenin, il centralismo democratico consiste in "libertà di discussione, unità d'azione".
Gli statuti delle organizzazioni leniniste avevano definito i seguenti principi-base del centralismo democratico:Descrizione
- Carattere elettivo e revocabile di tutti gli organi di partito dalla base al vertice.
- Tutte le strutture devono rendere conto regolarmente del loro operato a chi li ha eletti e agli organi superiori.
- Una rigida e responsabile disciplina nel partito, subordinazione della minoranza alla maggioranza.
- Libertà di critica e autocritica all'interno del partito.
- Le decisioni degli organi superiori sono vincolanti per gli organi inferiori.
- Cooperazione collettiva di tutti gli organi al lavoro e alla direzione, e contemporaneamente responsabilità individuale di ogni membro del partito sul proprio operato.
La dottrina del centralismo democratico fu uno dei motivi dei contrasti fra bolscevichi e menscevichi. I menscevichi propugnavano una più lasca disciplina di partito all'interno del Partito Operaio Socialdemocratico Russo nel 1903, come fece Lev Trockij, negli scritti I nostri doveri politici, fino a quando Trockij si unì ai bolscevichi nel 1917.
Il centralismo democratico fu anche descritto nella Costituzione sovietica del 1977 come un principio per organizzare lo stato: "Lo stato sovietico è organizzato e funziona sul principio del centralismo democratico, cioè il carattere elettivo di tutti gli organi dell'autorità statale dal più basso al più alto, la loro responsabilità verso il popolo, e l'obbligo degli organi inferiori di sottostare alle decisioni degli organi superiori. Il centralismo democratico unisce l'autorità centrale con l'attività creativa e l'iniziativa locale e con la responsabilità di ogni organo e funzionario sul lavoro affidato a loro".
A ben guardare, il centralismo democratico viene adottato attualmente nel funzionamento normale di quasi tutti i partiti dei paesi democratici, dove si prevede che i ministri, i deputati o qualsiasi membro del partito, una volta presa una decisione all'interno dell'organo, devono portarla avanti senza operare in senso contrario ai danni dell'organo collegiale. I membri dissenzienti sono in genere tenuti a dimettersi, potendo ovviamente manifestare il proprio dissenso dopo le dimissioni. Più una forma di governo si basa sulla disciplina di partito a scapito dell'iniziativa individuale diretta (ad esempio il modello anglo-americano)[1], più il centralismo democratico è il principio ferreo di funzionamento del partito.
Ecco, io non lo so se sia riproponibile oggi, sic et sempliciter, ma facciamo i bravi, suvvia.
Se scherza.
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