Se il livello delle nostre autorità civili è caduto drammaticamente
in basso cosa dovremmo dire di fronte all'evidenza che addirittura
cardinali-presidenti della CEI, si dimostrano scarsi in filosofia?
L'esempio eclatante ce lo ha dato il cardinal Bagnasco che ha sbottato, affermando che "la famiglia è antropologica, non ideologica", e da questo ha concluso che quindi la famiglia è solo genitori e rispettiva prole.
Purtroppo per lui è difficile immaginare un autogoal più clamoroso.
Si, è vero, la famiglia è antropologica, cioè il concetto di famiglia è un costrutto culturale circoscritto nei luoghi e nel tempo, diverso da un posto a un altro e passibile di evoluzione e cambiamenti.
Gli studi antropologici dimostrano che ci sono differenti società nei quali viene scissa l'identità biologica dei genitori ( che in casi estremi per il padre non è nemmeno riconosciuta, ma del resto lo dicevano già gli antichi romani che mater semper certa est, pater numquam) da ciò che *socialmente* è riconosciuto dal resto della comunità come una determinata famiglia. Ci sono luoghi, e ancor più ce ne sono stati, nei quali la monogamia non è un fatto scontato, altri nei quali i bambini vengono "messi a mucchio", accuditi e cresciuti collettivamente, altri dove l'eredità è patrilineare e quelli nei quali è matrilineare, etc. etc. etc.
L'unico principio universalmente rispettato è la base esogamica nella costituzione del nucleo familiare, cioè i componenti di una nuova famiglia provengono da famiglie differenti ( o almeno non sono prossimi consanguinei )
Ma si badi che questo principio non comporta il fatto che la famiglia sia automaticamente composta da "coppie", e non comporta che queste coppie siano automaticamente eterosessuali.
E non c'è bisogno di andare a ripescare quel che scrisse Engels nel 1884, lasciando così l'idea di voler esprimere un parere per forza di parte.
Il punto è che l'analisi in quel caso proposta era, nel suo nucleo centrale, valida ed è infatti stata ripresa autonomamente da tutta l'antropologia del XX secolo.
Un esempio su tutti è quello offerto da uno dei principali studiosi in questo settore, riconosciuto a livello internazionale: Claude Lévi Strauss.
Quindi si, stando alla premessa Bagnasco ha ragione: l'idea di famiglia è un concetto del tutto antropologico e non ideologico.
Solo che, peccato per lui, questa stessa premessa dimostra che sono le sue conclusioni ad essere squisitamente ideologiche.
Che tempi.
Presidenti della CEI che pretendono di dare la linea ai cattolici buttando li contraddizioni in termini macroscopiche senza nemmeno accorgersene.
Non ci sono più i nemici di una volta.
Almeno, un tempo, i preti erano sottili in filosofia e fregarli risultava difficile.
Oggi invece vale anche per la Chiesa il principio della mediocrità al potere.
L'esempio eclatante ce lo ha dato il cardinal Bagnasco che ha sbottato, affermando che "la famiglia è antropologica, non ideologica", e da questo ha concluso che quindi la famiglia è solo genitori e rispettiva prole.
Purtroppo per lui è difficile immaginare un autogoal più clamoroso.
Si, è vero, la famiglia è antropologica, cioè il concetto di famiglia è un costrutto culturale circoscritto nei luoghi e nel tempo, diverso da un posto a un altro e passibile di evoluzione e cambiamenti.
Gli studi antropologici dimostrano che ci sono differenti società nei quali viene scissa l'identità biologica dei genitori ( che in casi estremi per il padre non è nemmeno riconosciuta, ma del resto lo dicevano già gli antichi romani che mater semper certa est, pater numquam) da ciò che *socialmente* è riconosciuto dal resto della comunità come una determinata famiglia. Ci sono luoghi, e ancor più ce ne sono stati, nei quali la monogamia non è un fatto scontato, altri nei quali i bambini vengono "messi a mucchio", accuditi e cresciuti collettivamente, altri dove l'eredità è patrilineare e quelli nei quali è matrilineare, etc. etc. etc.
L'unico principio universalmente rispettato è la base esogamica nella costituzione del nucleo familiare, cioè i componenti di una nuova famiglia provengono da famiglie differenti ( o almeno non sono prossimi consanguinei )
Ma si badi che questo principio non comporta il fatto che la famiglia sia automaticamente composta da "coppie", e non comporta che queste coppie siano automaticamente eterosessuali.
E non c'è bisogno di andare a ripescare quel che scrisse Engels nel 1884, lasciando così l'idea di voler esprimere un parere per forza di parte.
Il punto è che l'analisi in quel caso proposta era, nel suo nucleo centrale, valida ed è infatti stata ripresa autonomamente da tutta l'antropologia del XX secolo.
Un esempio su tutti è quello offerto da uno dei principali studiosi in questo settore, riconosciuto a livello internazionale: Claude Lévi Strauss.
Quindi si, stando alla premessa Bagnasco ha ragione: l'idea di famiglia è un concetto del tutto antropologico e non ideologico.
Solo che, peccato per lui, questa stessa premessa dimostra che sono le sue conclusioni ad essere squisitamente ideologiche.
Che tempi.
Presidenti della CEI che pretendono di dare la linea ai cattolici buttando li contraddizioni in termini macroscopiche senza nemmeno accorgersene.
Non ci sono più i nemici di una volta.
Almeno, un tempo, i preti erano sottili in filosofia e fregarli risultava difficile.
Oggi invece vale anche per la Chiesa il principio della mediocrità al potere.
Nessun commento:
Posta un commento