mercoledì 16 marzo 2016

SI, ma anche NO.

Per "SI", intendo Sinistra Italiana.



Se in democrazia la forma è parte integrante della sostanza, resto un po' interdetto vedendo che SI lanci la campagna tesseramenti senza che si sia prima fatto un congresso di scioglimento dei soggetti che la compongono, e un congresso di fondazione di un nuovo soggetto.
O piuttosto, se si aderisce a qualcosa che formalmente non esiste, mentre continuano ad esistere altri soggetti che però son scatole vuote, allora la forma ci suggerisce che la sostanza è quella di un progetto che più calato dall'alto di così non si può.
Qualcuno gioca alle scatole cinesi, e chi dovrebbe costruire la propria rappresentazione politica e la propria autodeterminazione, si lascia invece spostare da una scatola a quell'altra.

Mi sorprende sempre il fatto che ci siano persone in buona fede che non capiscono il senso di giochetti e trucchetti così palesi.
Ma forse l'ingenuo sono io, per il fatto che mi stupisco ancora.

2 commenti:

  1. Tu che dici, "pezzi di mmerda" suona bene?

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  2. Non so che cosa dire, "pezzi di merda" è al tempo stesso troppo o troppo poco, secondo le circostanze.

    Sabato sono stato invitato dai nostri amici e collaboratori del PU di Milano ad un loro incontro pubblico a parlare di democrazia diretta.
    Inutile che io sottolinei il fatto che gli amici del PU affrontano la questione in una maniera un tantino più seria e profonda di quel che sentiamo "à la grillina", o di quelli che pensano basti organizzare il partito virtuale intorno a una piattaforma di liquidfeedback per avere la panacea di tutti mali.

    Io dovrei in un certo senso problematizzare la questione, rappresentando il punto di vista più tradizionale: per fare le cose ci vuole il partito, il punto problematico è come fare un partito che riesca ad essere da un lato non dispersivo e dall'altro non burocraticamente autoreferenziale e antidemocratico al proprio interno.

    Documtandomi su queste questioni ho scovato questo articolo:
    http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/10/28/milione-di-posti-di-lavoro-in-politica-casta-o-democrazia-vota-sondaggio/758300/

    Da prendere con le molle per vari motivi: la Uil è un sindacato giallo, di fatto, che spalleggia Renzi, e ha interesse a delegittimare le istituzione cosicchè un Renzi, appunto, col plauso di tanti grillini, possa tagliare l'investimento di democrazia e pluralismo spacciandolo a un'opinione pubblica giustamente incattività, ma purtroppo spoliticizzata, come taglio dei costi della politica.

    Tuttavia il fondo di verità c'è.
    Il costo della politica, anche se questi numeri van presi con le molle, è il "sottobosco", dagli assistenti ai portaborse fino a quella impresa privata che vive di commesse pubbliche perchè hanno il proprio "insider" nelle istituzioni e quindi il canale privilegiato, fino ai gettoni presenza nelle municipalizzate etc. etc. etc.

    Ora cosa resta in questi partitini la cui militanza è volatilizzata?
    Pochissima gente divisa in a) coglioni integrali che se le son bevute tutte e riescono ancora a crederci perchè glielo dice il partito e b) gente che vive di sottobosco, che poi presidia dall'interno il partito stesso perchè così garantisce la continuità dei propri introiti.

    Per i primi "pezzi di merda" è troppo, perchè son scemi ed è inutile infierire oltre.

    I secondi invece sono gli appartenenti a quella categoria con la quale ci siamo tutti misurati infinite volte nel corso di questi anni, quelli che ci parli e ti viene da pensare ( o anche da dirgli, tante volte ): ma come fai a sostenere simili illogiche e contradditorie cazzate? ma ti pagano per farlo, almeno?

    Ecco, il punto è che molto probabilmente la risposta a quella domanda è: SI.
    Il poco che resta dei partiti è fatto da persone che a fine mese hanno uno stipendio direttamente, o per tramite, del partito stesso.
    Stipendio da noi pagato, per poi mettercelo in culo.

    Per questi la definizione di "pezzi di mmerda" è troppo poco.

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