martedì 29 marzo 2016

Convinzioni. Orizzonti ampi e maturità politica.




Sono assolutamente convinto che in questa fase storica, una sinistra sensata, radicale quel che basta per darsi una linea politica chiara su base nazionale in merito al fatto che PD e cespuglietti che gli orbitano intorno sono nemici, e sul piano europeo riguardo al fatto che l'UE ( con tutti i suoi annessi e correlati, anche monetari ) non è riformabile, ma insieme né settaria né identitaria ( che vi sentiate socialdemocratici e radicali di sinistra e guardiate a Keynes e post-keynesiani, o che vi sentiate comunisti e figliastri remoti di Marx/Engels VA BENE UGUALE, perché in questo momento entrambi questi punti di vista, se portati avanti sensatamente, comportano l'adozione delle MEDESIME PRIORITÀ ), avrebbe enormi margini di espansione, se solo trovasse la via della propria riorganizzazione dal basso e trovasse qualche fondo da spendere per conquistarsi una visibilità mediatica che proceda in parallelo alla ri-costituzione di una seria alterità/conflittualità sociale.
Conflittualità pacifica ma insieme ferma, non finalizzata a negoziare un assessorato a breve termine ( per questo c'è già Sel, che per altro conflittuale non lo è affatto ).

A tal fine prioritario sarebbe intessere rapporti con quelle persone che scrivono e organizzano
questo
e quest'altro

SENZA pretendere di cooptarli dentro qualcosa d'altro, di precostituito sul piano formale e organizzativo, coltivando la presunzione di avere tutte le ricette già pronte e giuste, ma cercando insieme una via negoziandola su basi di parità e accettando l'esito di un percorso VERAMENTE APERTO, senza paracadute, NON INDIRIZZABILE SEMPLICEMENTE PERCHÉ SI HA ALLE SPALLE IL PROPRIO MOVIMENTINO DI 100 PERSONE, SUFFICIENTE A DETERMINARE L'ESITO DI UNA ASSEMBLEINA DI 36 PERSONE CHE, IN REALTÀ, NON SI CAPISCE NEMMENO DA CHI SIANO STATE "DELEGATE".
La costituzione di un partito di sinistra all'altezza dei tempi non può e non deve essere un percorso autoreferenziale.
E se si lavora col paracadute, cioè ci si muove dentro un alveo prestabilito e precostituito se e solo se si è convinti di poterne indirizzare il percorso nella presunzione di avere già in tutto e per tutto la "ricetta buona", non si serve il popolo perché non gli si va davvero incontro, semplicemente si passa il tempo a compiacersi di sé stessi.

Per questo motivo io non perdo e non perderò tempo ad alimentare polemiche con altri movimenti che contestino UE ed euro, ben sapendo che ciò è possibile farlo sia da sinistra ( su basi che condivido ) sia da destra ( su basi che combatto e combatterò anche in futuro ), ma semplicemente tesserò reti di relazioni umane e politiche con chi, parlandoci, mi convincerò abbia moventi e obiettivi sottoscrivibili.

Fare il Pcl che litiga col Pdac, non mi interessa.
E non interessa al popolo.
Lasciamoci alle spalle le sette, le modalità gestionali e comunicative tipiche delle sette.
Questa gente rifiuta il mondo contemporaneo, e hanno anche ragione a rifiutarlo, ma è evidente che non aspirano a cambiarlo preferendo rifiugiarsi nella loro dimensione parallela di formulette rituali precostituite, ragion per cui il loro nemico diventa il loro più stretto vicino di azione politica banalmente perchè non aspirano più a fare paura a nessuno al di fuori della loro realtà parallela, separata dal mondo reale, entro la quale animano le proprie polemicucce.

Io invece aspiro a fare paura a qualcuno!
E se sprecassi il mio tempo in queste polemicucce, proprio per questo motivo, renderei sterile e vano ogni mio sforzo perchè la maggior parte delle persone nemmeno si accorgerà della mia esistenza e, quand'anche se ne accorgesse, non mi considererebbe ( giustamente ) degno di fiducia alcuna dato il mondo e gli interlocutori coi quali perderei il mio tempo.

Se si vuole uscire dalle catacombe del web o di sacche politico/sociali dai percorsi e dagli esiti politici già definiti ( il ghetto dei sovranisti, molti dei quali dentro quel ghetto meritano di rimanerci ), bisogna sforzarsi di darsi un respiro ampio; il che significa tenersi buoni tutti gli interlocutori sensati ( che non vuol dire politicamente sovrapponibili al 100%, basta che non ti siano opposti, perché con chi avrà anche solo un 51% di somiglianza al redde rationem ci si dovrà alleare ) e parlare del mondo che sta FUORI da queste minuscole realtà delle quali al popolo non interessa e che a dirla tutta sono maggioritariamente composte da pazzi, disadattati, idioti e anche da qualche volpone non esattamente in buona fede.


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