mercoledì 6 aprile 2016

Il referendum e i pesci in faccia. [ popul post politically scorrect ]

Nella foto il trattamento GIUSTAMENTE riservato a chi, da sinistra, si ostina a non tratta il PD come merita, cioè da NEMICO.




Paradossi.
Sacrifichi spazi della tua vita personale e del poco che tempo che hai per partecipare a riunioni ( e per inciso vieni pure trattato di merda nonostante ti stia proponendo volontario per farti carico di un duro lavoro di attivismo civico/politico ) che hanno il fine di organizzare i comitati territoriali per il no al referendum costituzionale, e ti ritrovi burattini di partito che invece che con la bandiera arrivano con l'apartitica spilletta dell'Anpi, a spiegarti che questo referendum bisogna perderlo a tutti i costi.
Perché di fatto ti dicono che bisogna scegliere di non accettare lo scontro sul plebiscito pro o contro Renzi, ma andare al mercato rionale a spiegare alla sciura Maria di anni 78 che si sta comprando la cicoria, cosa cambierà nella sua vita spostando una virgola da qui a li nell'art. 117 comma 4 paragrafo 12 ter.
E questo significa mettersi nella inequivocabile condizione di perdere, perché il plebiscito è Renzi a volerlo e non possiamo impedire a chi controlla parlamento, governo e media di impostare una battaglia in un certo modo. Volenti o nolenti il terreno di scontro lo sceglie lui.
Ma su quello stesso terreno si può anche farlo inciampare, perché se Renzi, bisognoso di una legittimazione per via plebiscitaria in un referendum su di sé e sull'operato del suo governo, raccoglie ancora nel paese la maggioranza RELATIVA dei consensi, è pur vero anche che raccoglie pur sempre pure la maggioranza ASSOLUTA dell'astio ( e nel chiuso della cabina elettorale non vai a fare gli esami del sangue a chi vota NO, prendi i voti da chi vengono ).

Questa strategia suicida deriva dal fatto che i "cespuglietti" non vogliono tagliare i ponti dei rapporti col partito insieme al quale negoziano assessorati.
E ciò vale in particolare a Milano, ADESSO.

Per cui bisogna fare sta battaglia, ma impostarla in maniera perdente, senza l'unica parola d'ordine che può vincere ( 3 parole, semplici: Renzi - a - casa ), senza creare dissapori e rancori nei rapporti con gli esponenti del PD, dicendo che la "riforma" è bonapartista e autoritaria ma senza dire che chi la vota e promuove è autore di un tentativo di svolta autoritaria.
Insomma, fare campagna contro una "riforma" come se questa riforma fosse politicamente "figlia di nessuno".

RI-SI-BI-LE.

Ma dopo tutta questa fiera di ipocrisia mescolata a mancanza di coraggio, cosa succede?

Che direttamente "Nullità" ( ex L'Unità, quotidiano fondato da Antonio Gramsci ) ti inizia la campagna dando al Presidente dell'ANPI, che l'aveva iniziata appunto denunciando la minaccia di svolta bonapartista senza però dire che il PD e Renzi sostengono progetti politici autoritari e antidemocratici, direttamente dell'inetto, del vecchio rincoglionito, e dello strumentalizzatore in malafede politica del proprio ruolo.
[ vedasi il deplorevole, al limite dell'infamia, articolo di Rondolino, rispetto al quale la redazione, guardailcaso, non si dissocia ].

Ora vedete, tutto questo è abbastanza surreale.

Perché queste istituzioni/ associazioni ( sindacati, cgil, Anpi, Arci, Salcazzo, Eccetera ) e questi piccoli partiti che si ostinano per opportunismi bieco a non recidere il cordone ombelicale che li tiene legati al partito-madre nutrendone gli apparati a nostre spese via elezione e distribuzione di cariche ai propri burocrati, comportandosi in questo modo e venendo trattati in questi modo, non solo sono ormai politicamente indifendibili ma sono plastica rappresentazione comico-grottesca del più totale vuoto politico.

E' come se una persona facesse una dichiarazione pubblica di amore e eterna fedeltà ad un/a consorte che lo cornifica bellamente ( senza che vi fosse preliminare accordo per costituire una coppia aperta ) a destra e a manca vantandosene pure apertamente al bar, da anni.
In questo modo non si costruisce niente, ci si fa solo mettere in ridicolo.
Si legittimano i Rondolino, che pure nel merito hanno il torto più bieco e marcio che si possa immaginare.

Se non fosse che in questa circostanza, sul risultato del referendum, rischiamo tutti la prospettiva della definitiva eutanasia del poco che resta della nostra democrazia comprese milioni di persone sveglie che non si meritano un simile scenario, verrebbe quasi da dire che i vari Smuraglia, presenti e passati, piccoli e grandi, di livello nazionale o anche solo locali, giovani o anziani, di essere trattati con simili pesci in faccia, in fondo se lo meritano pure.

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